Dentro alle nuvole di fumo del mondo fatto di città (tappa 2: Riola)

“…dentro alle nuvole di fumo del mondo fatto di città,
essere contro ad ingoiare la nostra stanca civiltà
e un Dio che è morto…” (*)
(*) tratto da Dio è morto

Ho visto la luce! Quasi come John Belushi, anche se io non sono “in missione per conto di Dio”,
La prima sensazione che ho provato, entrando nella chiesa di Riola, è proprio quella di un’onda di luce che ti avvolge garbatamente (e non ho usato il termine “onda” a caso).

Quella di Riola, unica opera in Italia del grande architetto Alvar Aalto, è tante cose, tutte insieme. Questa chiesa è un concreto esempio di ecumenismo (l’alto prelato cattolico che affida il lavoro ad un architetto luterano). Ma è anche un simbolo della rivoluzione liturgica appena scaturita dal Concilio Vaticano II. Fortemente voluta dal Giacomo Lercaro, il “cardinale delle periferie”, è stata costruita dopo un’odissea durata un decennio..
La Natura è al centro della visione di Aalto e della sua architettura. Quella che irradia la chiesa è una Luce che avvolge ma senza abbagliare. E’ una “onda” di Luce che entra da quelle enormi vetrate e avvolge tutta la navata. L’onda è anche quella richiamata dalla forma della copertura. E lo stesso concetto ritorna anche nel nome dell’architetto: Aalto significa Onda. Un mare di Luce avvolge questa strana chiesa di montagna.

Quando vedi, per la prima volta, questa chiesa e pensi al suo progettista un’immagine ti entra nella testa: pensi subito ad una “cattedrale nel deserto”. E probabilmente è per questo che fu tanto osteggiata anche dalla Chiesa.

Poi quando conosci tutta la sua storia capisci che questa meravigliosa chiesa poteva sorgere solo qui, in mezzo alle montagne bolognesi. Qui dentro si condensano tante cose: gli ideali di riforma del Vaticano II, l’incontro con Aalto e la sua idea di architettura che si rifà alla Natura, l’affetto dei parrocchiani per questo progetto, l’impegno del Cardinale per le periferie…
E poi, ultima ma non ultima, la famosa omelia del 1 gennaio 1968, quella nella quale Lercaro, invocava la fine dei bombardamenti sul Vietnam del Nord. Quell’omelia della Pace che costò, al coraggioso Cardinale, la rimozione per intervento di Roma. Già, perchè la Luce che qui a Riola illumina garbatamente qualche volta può accecare gli uomini e indurli all’errore.

Di questi argomenti ho parlato con Lucia Bartoloni parrocchiana e catechista di Riola che, durante la prima visita di Alvar Aalto, era una bimba e, insieme a tutti gli abitanti di questo paesino di montagna, lo accolse calorosamente.

Il PODCAST dell’intervista è disponibile qui su Radio Frequenza Appennino






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