L’alloggio segreto

Di fronte alla libreria che nascondeva la porta dell’alloggio segreto si prova una forte angoscia. Hai la sensazione di entrare in un “mondo parallelo” e nascosto. Un mondo alternativo che è esistito, nel cuore di Amsterdam, per 2 anni. Un “pianeta” di 8 abitanti.
Non ho fotografie perché è vietato: lì sono più severi della polizia israeliana. Mi hanno pure perquisito lo zaino: manco fossimo all’aeroporto di Tel Aviv😅 Ho solo le cartoline dello shop all’uscita.

Magari allora ve lo faccio raccontare dalla protagonista in persona. Nel Diario di Anne Frank ci sono riflessioni molto profonde. Ma ci sono anche pagine dedicate agli screzi e alle piccole beghe quotidiane. Si trovano anche le speranze/illusioni (come quando, in occasione dello sbarco in Normandia, l’autrice spera di tornare a scuola nel settembre del ’44). E ci sono anche pagine divertenti, nelle quali si legge la voglia di sorridere. Una di queste la propongo qui sotto:

Martedì 17 novembre 1942

GUIDA E REGOLAMENTO DELL’ALLOGGIO SEGRETO

Pensione speciale per il soggiorno temporaneo di ebrei e consimili
Aperto tutto l’anno.
Simpatica e tranquilla zona alberata nel cuore di Amsterdam. Senza vicini di casa. Raggiungibile con le linee del tram 13 e 17, oppure con l’automobile o in bicicletta. In casi particolari, qualora le autorità tedesche non permettessero l’utilizzo di questi mezzi, anche a piedi. Appartamenti e camere ammobiliati e non, sempre disponibili con o senza pensione.
Affitto: gratis.
Cucina: priva di grassi.
Acqua corrente in bagno (purtroppo senza vasca) e diversi rubinetti interni ed esterni. Ottimi scaldaacqua.
Magazzini spaziosi per merci di qualsiasi tipo. Due grandi armadi metallici moderni.
Posto di ascolto radio privato, collegamento diretto con Londra, New York, Tel Aviv e con molte altre emittenti. L’apparecchio è a disposizione di tutti gli ospiti a partire dalle ore sei della sera; nessuna emittente è proibita, resta però inteso che soli in casi eccezionali verranno ascoltate stazioni tedesche, per esempio quando trasmettono musica classica e simili. E’ severamente proibito ascoltare e divulgare notiziari in tedesco (a prescindere dalla fonte di emissione).
Ore di riposo: dalle 10 di sera alle 7.30 di mattina, domenica fino alle 10.15. In circostanze particolari saranno imposte ore di silenzio anche durante il giorno, a discrezione della direzione. Le ore di riposo dovranno essere rispettate scrupolosamente per la sicurezza di tutti!!!
Tempo libero: attività fuori casa sospese fino a nuovo ordine.
Uso della lingua: a tutte le ore si prega di parlare a voce bassa. Sono ammesse tutte le lingue civili, quindi non il tedesco.
Letture e passatempi: non è permesso leggere libri tedeschi, eccetto i testi scientifici e classici; per il resto la scelta è libera.
Ginnastica: ogni giorno.
Canto: esclusivamente a bassa voce e dopo le sei di sera.
Film : a scelta della comunità.
Lezioni: una lezione scritta di stenografica alla settimana. Inglese, francese, matematica e storia in qualsiasi momento. Baratto con altre lezioni, per esempio di olandese.
Reparto Speciale per i piccoli animali domestici il trattamento è ottimo (eccetto i parassiti per cui è richiesto un permesso speciale)
Distribuzione dei pasti:
Prima di colazione: tutti i giorni eccetto le domeniche e i festivi alle 9 di mattina, le domeniche e i giorni festivi verso le 11.30.
Pranzo: solo a volte. Dalle 13.15 alle 13.45.
Cena: fredda e/o calda, a seconda dei notiziari, senza orario fisso.
Obblighi nei confronti del comitato di approvvigionamento disponibilità ad aiutare nei lavori d’ufficio.
Bagno: domenica dalle 9 in poi la tinozza è a disposizione di tutti gli inquilini. Il bagno può essere fatto in gabinetto, in cucina nell’ufficio o in quello che affaccia sulla strada, a scelta dell’interessato.
Bevande alcoliche : solo su prescrizione medica.

Fine.
Tua Anne.

Van Gogh for Dummies

“Nessuno ha mai scritto, dipinto, scolpito, modellato, costruito o inventato se non, di fatto, per uscire dall’inferno.” (Antonin Artaud)

Conosco questa bellissima frase di Artaud da parecchi anni. Ma ho scoperto, solo recentemente, che è tratta da un libro dedicato a Van Gogh. Mai parole furono più azzeccate.
Io però non sono serio come il drammaturgo francesce. Allora voglio spiegarlo a modo mio.

Breve introduzione biografica. Ti chiami Van Gogh: Vincent Van Gogh. Tuo padre è un pastore calvinista nell’Olanda dell‘800. E già qui ti verrebbe da toccarti i coglioni: lo capisci subito che avrai un’infanzia difficile (anche peggio di Søren Kierkegaard).
Tuo fratello Vincent Willem è nato, ed è morto, il 30 marzo 1852.
Tu vieni al mondo il 30 marzo 1853: esattamente un anno dopo. Sei nato nel giorno in cui tuo fratello avrebbe compiuto un anno. Lui non ce l’ha fatta, tu sei il rimpiazzo.

Che nome scelgono per te? Ma ovviamente Vincent Willem, lo stesso nome del tuo fratello nato morto.
Hai per caso qualche problema di autostima? Suvvia! con due genitori così sensibili, possibile che tu non ti senta desiderato?
Nel 1890, ovvero 37 anni dopo la tua nascita, soffrirai di crisi epilettiche, alcolismo e attacchi di follia autolesionista che, in breve tempo, ti porteranno al più strano suicidio della Storia.
E che cazzo! Vorrei ben vedere! Con un’entrata in scena come la tua è già tanto se non ti facevi di eroina a 7 anni.

Questo brano è tratto da una biografia che sto scrivendo. Il titolo sarà “Vincent for Dummies”.

Un altro giorno è andato

“E un altro giorno è andato, la sua musica ha finito
Quanto tempo è ormai passato e passerà?
Le orchestre di motori ne accompagnano i sospiri
L’oggi dove è andato l’ieri se ne andrà” (*) tratto da Un altro giorno è andato

Un altro giorno di viaggio è andato. Questa volta non ho una nuova tappa da raccontare. Sono qui a Pistoia e faccio il turista in città.
La passeggiata mattutina con Nicola Giuntoli è stata l’occasione per tornare sui miei passi. Abbiamo parlato ancora una volta di Castello e, ripartendo da quella bellissima tappa, siamo tornati alle origini di questo progetto della Via Francesca della Sambuca.

Il PODCAST dell’intervista è su Radio Frequenza Appennino CLICCA QUI

‘a nin pòs piò!

“E la locomotiva sembrava fosse un mostro strano
Che l’uomo dominava con il pensiero e con la mano:
Ruggendo si lasciava indietro distanze che sembravano infinite,
Sembrava avesse dentro un potere tremendo,
La stessa forza della dinamite,” (*)

(*) tratto da La Locomotiva di Francesco Guccini

Il titolo di questo post “A nin pòs piò” è tratto dall’esclamazione di Guccini al termine del disco live “Dalla via emilia al west”. Mi sembrava il titolo perfetto per la fine del mio viaggio.

Nell’intervista di oggi si parla di treni e di binari. In particolare della storica ferrovia Porrettana. Ideata da due stati confinanti, lo Stato Pontificio e il Granducato di Toscana, venne realizzata da Regno d’Italia.
Fino alla prima metà del ‘900 fu la spina dorsale dei collegamenti tra Nord e Sud d’Italia.

La ferrovia Porrettana in una foto storica

Di questo ed altro ancora parliamo con Maretto Braccialini presidente della Pro loco di Piteccio CLICCA QUI.

Castello e Pavana un ricordo lasciato tra i castagni dell’ Appennino (tappa 4, San Pellegrino al Cassero)

“Non so come la vide quando la nave offrì New York vicino,
dei grattacieli il bosco, città di feci e strade, urla, castello
e Pavana un ricordo lasciato tra i castagni dell’ Appennino,
l’ inglese un suono strano che lo feriva al cuore come un coltello.” (*) tratto da Amerigo

Sono arrivato a San Pellegrino e, come diceva la canzone, castello e Pàvana sono un ricordo ormai lontano. Io sono a pochi Km ma lo zio Amerigo (al secolo Enrico) era negli Usa e d aveva abbandonato qui le sue Radici.

Già, le Radici. Perchè questo posto, il Mulino di Chicon, è

“La casa sul confine dei ricordi
La stessa sempre, come tu la sai
E tu ricerchi là le tue radici
Se vuoi capire l’anima che hai”

Questo Mulino rappresenta tanto per noi affezionati alle canzoni di Guccini. Eppure questo luogo, per tutti noi, è solo un simbolo. Però forse è importante perché ci ricorda l’importanza di non smarrire le nostre radici.

L’intervista di questa tappa con Silvano Bonaiuti è sul PODCAST di Radio Frequenza Appennino CLICCA QUI